Scopri gli uccelli che volano ad altitudini incredibili, le loro uniche adattamenti fisiologiche e le ragioni per cui queste specie raggiungono altezze record durante le loro migrazioni.

Gli uccelli capaci di volare ad altissime altitudini presentano una serie di comportamenti affascinanti, adattamenti fisici e strategie migratorie uniche che permettono loro di sopravvivere e prosperare in condizioni in cui pochi altri animali possono avventurarsi.

L’avvoltoio di Rüppell: l’uccello che vola più in alto

L’avvoltoio di Rüppell (Gyps rueppelli), un grande rapace originario del Sahel, detiene il record del volo più alto mai osservato per un uccello, a un’altitudine impressionante di 11.300 metri. Questo exploit è stato documentato nel novembre 1973 quando un avvoltoio di Rüppell è entrato in collisione con un aereo di linea sopra la città di Abidjan. A questa altitudine, l’avvoltoio volava 600 metri più in alto dell’altitudine di crociera standard di un aereo commerciale (10.668 metri).

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Questo avvoltoio, con un’apertura alare che può raggiungere i 2,5 metri, utilizza correnti d’aria per volare e può percorrere fino a 150 km alla ricerca di carcasse, il suo principale nutrimento in quanto necrofago. Può raggiungere una velocità di 35 km/h e volare fino a 7 ore al giorno senza stancarsi, adottando un volo planato assistito da lenti battiti d’ali o venti potenti. Questa specie gregaria, che vive in colonie, è purtroppo iscritta nella lista delle specie “in pericolo critico” dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).

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La gru cenerina: un migratore delle alte quote

La gru cenerina (Grus grus), un uccello migratore appartenente alla famiglia dei gruidae, è un altro esempio notevole di un uccello capace di volare a altitudini elevate. Questa specie è riconosciuta per la sua migrazione spettacolare e il volo a quote massime di oltre 10.000 metri, specialmente sorvolando la catena dell’Himalaya per evitare predatori come le aquile. Nonostante la sua capacità di volare a queste altitudini, la gru cenerina è classificata come di “minore preoccupazione” in termini di conservazione, indicando una popolazione attualmente stabile.

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L’oca testabianca: adattamenti eccezionali per volare ad alta quota

L’oca testabianca (Anser indicus), conosciuta anche come oca indiana, è una specie che sorprende per le sue capacità di volo ad alta quota. Questi uccelli possono raggiungere altitudini vicine agli 8.800 metri, spesso sorvolando l’Himalaya durante le loro migrazioni. Uno studio del 2012 ha rivelato che queste oche seguono generalmente le valli attraverso le montagne, rimanendo per la maggior parte del tempo al di sotto dei 5.500 metri, ma effettuando talvolta incursioni a altitudini più elevate per ragioni ancora inspiegate.

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Le oche testabianca possiedono numerosi adattamenti fisiologici che facilitano il loro volo ad alta quota, inclusa una maggiore densità di capillari e globuli rossi, che permettono un apporto di ossigeno più rapido alle cellule muscolari. Hanno anche muscoli di volo ricchi di mitocondri, aumentando la loro capacità energetica. Inoltre, possono iperventilare senza avere vertigini, massimizzando l’ossigeno disponibile nel sangue, cruciale per la loro sopravvivenza in condizioni di bassa ossigenazione.

Nel 2009, un team di ricercatori guidato da Lucy Hawkes ha marcato 25 oche con trasmettitori GPS per seguire la loro migrazione. I risultati hanno mostrato che questi uccelli potevano sorvolare l’Himalaya in un solo sforzo, in circa otto ore, nonostante le sfide estreme poste da tale altitudine, tra cui una rarafazione dell’ossigeno e temperature molto basse.

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Il cigno cantante: un migratore resistente delle alte altitudini

Il cigno cantante (Cygnus cygnus) è un altro uccello notevole per le sue capacità di volo ad alta quota. Con un peso superiore ai 14 kg per alcuni individui, questi uccelli sono noti per volare fino a 8.200 metri, un’altitudine registrata da radar sopra l’Irlanda. Abitando l’emisfero nord, in particolare la Russia, la Finlandia e la Norvegia, questi cigni percorrono lunghe distanze durante la migrazione, dimostrando una resistenza e una capacità di navigazione impressionanti.

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Il gracchio alpino: un passero delle montagne

Il gracchio alpino (Pyrrhocorax graculus), chiamato anche “corvo delle montagne”, è un passeriforme che abita le regioni montuose come le Alpi, i Pirenei e i Balcani. Con una lunghezza di circa 40 cm e un’apertura alare tra 70 e 85 cm, questo uccello può volare a altitudini fino a 8.000 metri, in particolare sopra l’Everest. Sebbene sia generalmente osservato a quote più basse intorno ai 4.000 metri, la sua capacità di raggiungere tali altezze è notevole.

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Il gipeto: un avvoltoio delle montagne

Il gipeto (Gypaetus barbatus), un altro avvoltoio impressionante, è adattato alla vita nelle alte montagne, abitando principalmente pareti rocciose e scogliere in Francia, oltre che in altre regioni d’Europa e dell’Asia centrale. Con un’apertura alare di 3 metri e un peso che varia tra 5 e 7 kg, questo uccello può volare fino a 7.300 metri di altitudine, un’impresa resa possibile dai suoi adattamenti fisici simili a quelli dell’avvoltoio di Rüppell.

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Adattamenti e strategie degli uccelli di alta quota

Gli uccelli che volano a altitudini estreme mostrano notevoli adattamenti fisiologici e comportamentali. Ad esempio, le oche testabianca spesso evitano i venti diurni violenti e scelgono di volare di notte quando le condizioni sono più calme, riducendo il rischio di volo instabile e incidenti. Allo stesso modo, questi uccelli preferiscono effettuare salite continue piuttosto che fermarsi e ripartire, risparmiando così energia preziosa.

Visualizzare altezze vertiginose

Le comparazioni con monumenti famosi e eventi notevoli aiutano a visualizzare le capacità straordinarie di questi uccelli. Ad esempio, un salto in paracadute medio raggiunge fino a 4.000 metri, il Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo, misura 830 metri, e il Monte Everest culmina a 8.849 metri. In confronto, il volo di un’oca testabianca o di un avvoltoio di Rüppell ad altitudini superiori agli 8.000 metri dimostra quanto questi uccelli dominino letteralmente il cielo.

Le capacità di volo ad alta quota di questi uccelli dimostrano una combinazione notevole di adattamenti evolutivi, strategie migratorie e comportamenti di sopravvivenza. Che si tratti di sorvolare l’Himalaya in un solo sforzo, navigare a altitudini pericolosamente elevate, o adattarsi a condizioni atmosferiche mutevoli, questi uccelli rappresentano alcune delle imprese più impressionanti del mondo animale. Il loro studio continua a rivelare aspetti affascinanti della biologia animale e dell’adattamento evolutivo.

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